In vista delle imminenti primarie del PD di domenica 6 marzo, abbiamo sottoposto ai candidati una breve intervista scritta. Si tratta di cinque domande a risposta aperta e vincolata ad un massimo di 500 battute. L’imposizione di tale vincolo ha il solo scopo di assicurare la correttezza e l’imparzialità del confronto.
Presenti un elemento saliente del suo curriculum politico. |
Inizio la militanza politica nel movimento giovanile socialista negli anni ’90, dove ho condiviso le battaglie sui diritti civili, sulle politiche universitarie, sulla formazione e lavoro. A 27 anni nel 1999 mi iscrivo ai Democratici di Prodi, e nel 2002 i Democratici confluiranno nella Margherita, partito a sua volta confluito nell’attuale Partito Democratico, militando e sostenendo entrambe le formazioni. Consigliere comunale dal maggio 2006 all’aprile 2015. Assessore alle attività produttive da giugno a dicembre 2011. Segretario cittadino del Partito Democratico dal novembre 2013. |
Ho sempre ritenuto che l’impegno politico prescindesse dall’occupare una poltrona. Ho sostenuto attivamente ogni iniziativa sociale e culturale che ha interessato la nostra città e che ritenevo condivisibile e utile alla crescita del nostro territorio. In tale ottica ho partecipato alla costituzione ed al sostegno dei “Comitati per l’Italia che vogliamo”, dei “Comitati per l’Ulivo”, “L’Unione”, ed ultimamente al sostegno della candidatura di Matteo Renzi alla segreteria del Partito Democratico, e di Vincenzo De Luca alla carica di governatore della Campania, oltre che di sostegno ad associazioni benefiche a carattere locale e nazionale. | Ho iniziato a fare politica a 15 anni, la mia è la storia di un militante che a liceo, nella giovanile di partito e nel PD si è sempre rimboccato le maniche ovunque ci fosse un problema da affrontare.
Ecco l’elemento saliente: l’impegno, lungo più di un decennio, al fianco dei giovani e dei meno giovani. Ho sempre sentito la politica come Servizio, come capacità di farsi portavoce ogni giorno delle priorità e delle esigenze cittadini, specie dei più deboli. |
Ascoltare sempre le persone (non solo in campagna elettorale) per comprendere di volta in volta di cosa c’è bisogno. Il vivere la nostra Città e conoscere il nostro territorio. Queste sono le cose che caratterizzano il mio impegno civile e politico. C’è una frase di Kennedy che da sempre mi ispira: “E’ bello vivere il proprio paese, ma è ancor più bello aiutare il proprio paese a vivere”. |
Qual è per lei la caratteristica che contraddistingue San Sebastiano al Vesuvio rispetto agli altri paesi?
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La cittadina negli anni passati è stata conosciuta per il suo buon vivere, per l’attenzione all’ambiente e al decoro urbano, per l’ospitalità di strutture per il tempo libero, sia nell’ambito dello sport che della ristorazione per adulti e bambini. L’urbanistica residenziale contornata da un patrimonio arboreo e dal verde pubblico curato, ha contribuito a renderla una cittadina unica nella provincia di Napoli. La conservazione delle tradizioni, dalla storia alla gastronomia ai riti religiosi, hanno invece contribuito a cementare una comunità che integrava i cittadini originari ai nuovi arrivi. | San Sebastiano al Vesuvio ha potenzialità uniche nel territorio dell’hinterland napoletano, che la rendono oltre che un luogo residenziale assolutamente ambito e paragonabile ai quartieri più blasonati di Napoli, come il Vomero o Posillipo, ed associa a ciò una salubrità del territorio non esistente altrove, che giustamente indirizzate la possono far ridiventare “La piccola Svizzera”. | San Sebastiano è contraddistinta da piccole realtà imprenditoriali nelle quali vedo considerevoli potenzialità di riscatto e riqualificazione del territorio ripartendo, altresì, dalla valorizzazione delle ricchezze naturali che il Parco Nazionale del Vesuvio offre. Tali risorse non sono state mai adeguatamente valorizzate, dimenticando molto spesso che San Sebastiano è l’ingresso privilegiato del Parco stesso. | La posizione territoriale nello scenario dei Comuni Vesuviani. San Sebastiano è una città che coniuga edilizia e natura e offre diversi servizi pur essendo al di sotto dei 10mila abitanti. Per il suo livello di vivibilità, la città continua ad essere un invidiabile attrattore di persone e famiglie dai comuni della provincia di Napoli. Dobbiamo essere orgogliosi di questo. Certo, come in tutte le città, le difficoltà ci sono, ma da punto debole devono poi essere risolte e tramutarsi in forza e occasione di crescita per il nostro territorio. |
Cos’è che manca a San Sebastiano al Vesuvio rispetto agli altri paesi?
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Dal punto di vista amministrativo manca un’autonomia finanziaria e di risorse umane che ha cambiato l’assetto gestionale del comune incidendo sui servizi ai cittadini. Il taglio delle risorse e la riduzione di un terzo del personale negli ultimi decenni, apre una riflessione gestionale che va integrata con fondi regionali e comunitari. Negli ultimi anni è mancata una identità cittadina che va ricostruita per ridare una visione “nuova” del territorio e renderla condivisibile con la comunità. | Mancano attività di carattere culturale ed artistico che devono diventare attrattive per i cittadini ed i visitatori, un cinema, un’area multimediale, una sala conferenza, un teatro, un complesso culturale e ricreativo cha faccia da polo di attrazione e che sia trainante per le attività commerciali già esistenti sul territorio. Maggiori collegamenti con la Metropoli e un adeguato sistema di sorveglianza. | A San Sebastiano mancano infrastrutture politiche, sociali, culturali e di trasporto. Mancano centri di ritrovo in cui i cittadini possano convogliare energie positive per la crescita territoriale e sociale. Mancano punti di incontro e confronto con l’Amministrazione che deve sempre affiancare il cittadino, in ogni necessità. Manca una rete strutturata ed efficiente di collegamenti da e per gli altri comuni vesuviani e per la stessa città di Napoli. | Dobbiamo dare luce alle opportunità che può offrire San Sebastiano al Vesuvio, i giovani devono investire sul nostro territorio. Dobbiamo, in concreto, creare le condizioni perché questo avvenga. E’ poi importante, riorganizzare e adeguare la macchina amministrativa, incrementare la sinergia tra comune e cittadino con una migliore comunicazione e fruizione dei servizi, valorizzare le tradizioni, le tipicità e potenziare la sicurezza, investire in scuole, innovazione e tecnologie ecocompatibili. |
Per quale motivo un elettore dovrebbe scegliele Lei come canditato a Sindaco del PD? |
Lo slogan“RISCRIVIAMO IL FUTURO DI SAN SEBASTIANO” è l’architrave del programma messo in campo negli ultimo mesi. In queste parole si racchiude un senso inclusivo dei cittadini alla vita amministrativa, partendo da quanto di buono è stato fatto in passato rivolgendo lo sguardo al futuro. Dobbiamo riscrivere il Piano Urbanistico Comunale, ripensando gli spazi in una visione d’insieme del territorio da poter rilanciare e riportarla ai livelli qualitativi in materia ambientale, produttiva, sociale e urbanistica e di sicurezza. | Perché vorrei elaborare un grande progetto per la città che non sarà mai solo mio, ma di quanti condividono questa idea; perché posso mettere a disposizione dei cittadini l’esperienza maturata in oltre quarant’anni di professione ed impresa; perché sono un “uomo del fare”, non mi interessano le guerre di posizione, ma unicamente risolvere i problemi. Perché potrei essere capace di raccogliere le istanze dei cittadini e tramutarle in azioni amministrative efficaci. |
Perché la mia formazione mi consente di essere attento alle esigenze della comunità e, allo stesso tempo, di rimboccarmi le maniche per affrontare i problemi concreti che ci troveremo a fronteggiare. Non è da trascurare che, essendo il più giovane tra i candidati, sono l’unico in grado di affiancare a queste competenze un progetto di lungo periodo nel quale investire risorse ed energie. | L’esperienza e l’affidabilità sono una componente importante per amministrare bene il nostro territorio. Il valore dell’Esperienza sta nel metterla a frutto con l’attuazione di nuove idee e una nuova progettualità. L’esperienza permette di avere coscienza e conoscenza delle difficoltà, senza rischiare pericolosi salti nel buio, e di avere consapevolezza nella possibilità di raggiungere davvero nuovi obiettivi. |
Se dovesse risultare il candidato scelto dalla cittadinanza, con quali criteri costruirà la sua lista?
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La lista elettorale che si propone di governare il Paese deve essere una sintesi di competenze e rappresentanza qualificata di cittadini. Il radicamento col territorio serve a coinvolgere i cittadini nelle scelte amministrative e le competenze servono a mettere in atto il programma amministrativo prefissato. Serve una squadra che sappia intervenire in tutti i settori ed essere pronta alle nuove esigenze. | La lista sarebbe formata da esponenti del Partito Democratico rinnovato in alleanza con la Società civile; ovvero da tutte quelle persone che hanno da sempre dimostrato amore per San Sebastiano al Vesuvio, dotate di specchiata moralità e di competenze specifiche in quelli che saranno i compiti loro affidati e comunque da persone che non hanno fino ad oggi ricoperto cariche amministrative. | La composizione della lista è un argomento quasi romanzesco a cui molti sembrano davvero appassionati. Tuttavia sin dalla presentazione della mia candidatura sono stato chiaro: la nostra proposta è aperta tutte le forze che condividono le nostre idee, i nostri programmi e che vogliono bene al paese. In ultima istanza aggiungerei che il criterio che sarà la nostra bussola è uno: la competenza. | Ci saranno nuovi nomi qualificati che vogliono mettere le proprio capacità e competenze al servizio della comunità di San Sebastiano. Una squadra, un mix di persone esperte e un ricco ricambio generazionale. Un presenza di genere variegata. Uomini, donne e giovani “con idee giovani”, propositivi, che hanno voglia di fare sul serio! |