Autore Immagini e Testo | Ciro Teodonno |
Nome Sentiero | Lungo i Cognoli |
Numero Sentiero | 2 |
Colore Identificativo | Blu |
Distanza | 11,5 km |
Dislivello | 500 m |
Tempo di percorrenza medio | 7h |
Difficoltà | Medio-Alta/EE-CAI |
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Il sentiero n°2 dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, denominato “Lungo i Cognoli”, inizia da Ottaviano così come il sentiero numero uno. Ovviamente, come per gran parte dei sentieri, esistono deviazioni, alternative e, come ogni luogo vivo vuole, ingressi “secondari”. Lasciando a voi la libera iniziativa, ma consigliandovi vivamente di seguire i tracciati ufficiali e di non avventurarvi lungo percorsi a voi sconosciuti e dalla dubbia sicurezza, c’incamminiamo quindi verso questo nuovo itinerario. Segnavia del n°2
I Cognoli, che non sono altro che il Monte Somma, l’antica caldera del più antico vulcano e che sembra superasse, in epoche remote, tranquillamente i duemila metri d’altitudine, coronano la Valle dell’Inferno ma risultano di difficile percorribilità a causa del terreno roccioso e a tratti fortemente sdrucciolevole. È necessario quindi, nell’affrontarli, essere ben coscienti di quel che si fa, attrezzati e molto, molto prudenti, soprattutto in caso di pioggia inoltre consiglierei, almeno la prima volta, di andare guidati da una persona esperta.
Il percorso della cartina (IGM 1:20.000 del PNV) ha il colore viola (anche se in realtà i segnavia sono leggibili in un colore blu scuro) e almeno nell’approccio ricalcherà il tragitto del numero uno. Dopo dieci fastidiosi tornanti di strada asfaltata, vestigia di nefasti interessi sulla zona, si arriva finalmente al sentiero vero e proprio. La profumata pineta sfuma, man mano che si sale, in un bosco di lecci e castagni, ma non mancano gli ontani e le onnipresenti robinie (Robinia Pseudoacacia). La passeggiata, assai piacevole, ci condurrà, dopo circa 1.800 m. a Largo Prisco (quota 724 m) dedicato alla memoria del maresciallo della guardia di finanza Angelo Prisco, ucciso dai bracconieri nella Valle dell’Inferno nel 1995.
Delle tre strade che vi si pareranno di fronte quella di sinistra è la stessa percorsa seguendo il sentiero che porta alla Valle dell’Inferno (n°1/PNV) e che percorreremo al ritorno, quella centrale, pur non essendo un percorso ufficiale, porta comunque ai Cognoli, a quota 865 mslm. evitando alcuni dei tratti più impervi del Somma. Pur valendo la pena seguirlo, conviene rimanere nell’ufficialità e godersi tutta la bellezza dei boschi di castagno che ci condurranno fin su, tra le nuvole e respirare un po’ d’aria pura.
E così via, a salire, accompagnati da tortore, merli e ghiandaie. Dopo 3,35 km (780 mslm) c’è un bivio, voi seguitate a tenere la destra. A 861 m, dopo 4,14 km di cammino, incontrerete sulla sinistra un secondo rifugio, più rustico e suggestivo del precedente ma sarà comunque opportuno accertarsi della sicurezza del luogo per sostarvi all’occorrenza. Ai 4,47 km mantenete la destra e proseguite tra gli aceri e gli ontani. Dopo 5,37 km sulla sinistra vi si proporrà uno splendido scorcio panoramico con Ottaviano in primo piano, San Giuseppe a destra e a sinistra uno scorcio di Ager nolanus. All’orizzonte invece si intravedono i monti di Avella, i Picentini e il Partenio.
Da qui in poi bisogna prestare molta attenzione infatti, attraverso un sali-scendi di ghiaione (materiale piroclastico incoerente), instabile per sua natura, si raggiungono elevazioni più sicure ma subito dopo incontrerete un breve ma fastidioso tratto in roccia e pietra lavica dove l’uso di bastoncini da escursionismo non sarà superfluo. Dopo aver superato la summenzionata scorciatoia vi si pone l’opportunità di poter scivolare con cautela a destra, lungo la discesa di ghiaione, per proseguire poi lungo il sentiero n°1 che incontrerete a valle o proseguire verso i Cognoli di Levante che, con alterne difficoltà, degradano verso la Valle dell’Inferno.
Proseguendo giù per ghiaione si giunge in un anfiteatro naturale proprio sotto i Cognoli (i “comignoli” della caldera del Somma, il perimetro del più antico e più grande Vulcano che fu), da notare, sulla vostra sinistra, il particolare arco naturale formatosi con gli scherzi che il Vulcano ha saputo fare nella sua lunga storia, cosi come più avanti ha fatto con le lave “a corda” e il crepaccio, sorta di grotta per gli amanti del brivido (Attenzione! Munitevi di casco e affrontatene con cautela la perlustrazione, la sua lunghezza, di circa 80 m, e sovrastata da una volta instabile). Il sentiero continua e ci condurrà tranquillamente, attraverso un agile percorso, allo Slargo della Legalità dove ripercorreremo lo stradello fino a quota 500.