Oggi finalmente si è sciolto il nodo sugli schieramenti che alle elezioni amministrative di giugno si contenderanno la gestione della casa comunale.
Le molte ambizioni messe in campo gli scorsi mesi, quando era impossibile passeggiare per il centro senza essere accalappiati da aspiranti candidati o presunti sindaci, si sono rivelate inconsistenti e vane (cfr. Quale futuro per San Sebastiano?, Elezioni comunali, il punto della situazione). Mai una volta che si parlasse di progetti per San Sebastiano. Come se le poltrone potessero da sole garantire i servizi ed assicurare futuro ad un paese che vive ormai solo di ricordi e di passato. Un tessuto sociale scosso, ma accomodante, è il nostro. L’impossibilità di cambiamento è manifesta nella mancanza di interesse vero ed autentico verso la cosa pubblica, che appare ai più lontana. Ad alcuni conviene che sia così, ed è sempre convenuto. Ragionare e chiedersi il perchè delle cose, contribuendo al miglioramento della vita comunitaria, è legittimo e dovrebbe essere la norma. Fa paura però a chi cerca di imporre la propria legge senza confronto alcuno, mascherando il “mantenimento dello status quo”, con la volontà di un impegno attivo ed innovatore. Serve un modello nuovo e ci dispisce dirlo, non lo vediamo all’orizzonte.
Un buco nell’acqua è stato quello del meetup di San Sebastiano rappresentato da Daniela Di Fiore. Gli aspiranti cinque stelle non hanno visto certificata la propria lista costruita in mesi di incontri con la cittadinanza e tentativi di coinvolgimento spesso poco efficaci. Ma la mancanza di un sigillo nazionale da parte del movimento pentastellato, può da solo giustificare il fallimento di un progetto locale nel quale chi lo sosteneva diceva di crederci davvero? Probabilemnte NO.
Allo stesso modo è naufragato il “gruppone” che univa il Dott. Leonardo Montanaro, Giuseppe Ricci, Vincenzo Capasso, Stefano Mollo, ..etc. Non è ancora chiaro il perchè, ma ormai c’è poco da fare, i motivi sono sempre i soliti. La volontà e le ambizioni dei singoli, l’incapacità di trovare punti d’incontro, spesso prevalgono rispetto alle idee ed al lavoro da fare insieme.
Sono due le liste che l’hanno spuntata alla fine, e fra queste il 5 giugno ci troveremo a scegliere. Ora non ci sono più dubbi e/o chiacchiere che tengano: i due candidati a sindaco saranno Gennaro Manzo e Salvatore Sannino. Il primo, consigliere comunale d’opposizione nella precedente consiliatura, è fondatore e leader de “Il popolo di San Sebastiano”; il secondo, espressione delle primarie del partito democratico, è stato vicesindaco ed assessore all’ecologia durante gli anni della giunta Capasso.
Una marea di voti sono ancora in cerca di rappresentanza (cfr. Elezioni Comunali, l’assurda vittoria dell’astensionismo) e su questi si giocherà il prossimo futuro amministrativo del paese.
Non avevamo nessuna intenzione di lasciare il paese in mano alla vecchia politica che continua indisturbata da anni un egemonia vecchia e senza idee innovative noi del meetap abbiamo combattuto contro i mulini a vento purtroppo ,abbiamo inviato tutti i nostri certificati penali era tutto in regola ,ma non sappiamo ancora il perché della non certificazione ,molto propabilmente ,forse per un alto numero di certificazioni ???
Il meetup avrà fatto pure di tutto, nessuno lo mette in dubbio, ma una lista andava presentata a prescindere dal sigillo del movimento che, si sapeva fin dal principio, sarebbe stato difficilissimo da ottenere.