E’ ormai abitudine diffusa passare del tempo, in alcuni casi fin troppo, sui social. Sfogliando bacheche e leggendo distrattamente post qua e là, ci si tiene informati e spesso si soddisfa la naturale propensione al pettegolezzo di ognuno di noi. Tra i post della mia bacheca noto con piacere alcuni messaggi e video pubblicati dalla pagina ufficiale del Parco Nazionale del Vesuvio e dal suo Presidente Agostino Casillo.
Le ruspe sono a lavoro sul sentiero n°9 con l’obiettivo di riqualificarlo e renderlo nuovamente fruibile al grande pubblico che in massa si reca negli ultimi anni in visita al Gran Cono ed in generale al parco che lo comprende. In verità Il Fiume di Lava è a memoria uno dei sentieri più percorribili, sia per la difficoltà molto bassa che presenta, che per l’ampiezza e la pulizia del percorso. E’ raggiungibile o da San Sebastiano al Vesuvio salendo il ripido fronte del sentiero del Trenino a Cremagliera, n°8 del PNV, oppure da un accesso realizzato in corrispondenza dello spiazzo che porta al reale Osservatorio Vesuviano.
Nel commento al video in questione, elogiando i lavori di riqualifica del Parco, si pone l’accento sul Grande Progetto Vesuvio che via via si sta compiendo e che in prospettiva porterà ricchezza, sviluppo e benessere nell’aria del più pericoloso vulcano al mondo. Si annuncia pertanto una nuova imminente inaugurazione del sentiero e delle interessanti novità all’orizzonte. Bene.
Soddisfatto e felice per la bella notizia, mi reco sulla pagina ufficiale del Parco Nazionale del Vesuvio alla ricerca di qualche informazione in più sui lavori di bonifica e messa in sicurezza che si stanno complessivamente conducendo in area parco. Ad accogliermi, purtroppo, una bella sfilza di commenti negativi che non solo rovinano il mio momento di gioia, ma gettano ombre inevitabilmente sull’operato dell’ ente.
Molti commenti lamentano la gestione del sentiero che porta al Gran Cono e che di sicuro è il più noto tra i percorsi che tagliano le vette scoscese del Somma-Vesuvio. Tra rifiuti di ogni tipo, conduzione discutibile del parcheggio di quota mille e delle navette, costi elevati per la visita, considerando l’assenza di servizi, (6€ per posare l’auto lungo la strada che porta alla terrazza del paradiso, 2 € + 10€ a persona per navetta e biglietto di accesso al cratere), mancanza di bagni, con i pochi disponibili tenuti in condizioni pessime, auto parcheggiate a quota mille, difficoltà di comunicazione con l’ente, la visita al cratere, comunque elogiata per la sua bellezza, per il suo valore storio, culturale e paesaggistico, è stata per molti da incubo.
Una signora compulsa di messaggi i commenti di tutti introducendo ovunque il suo. E’ evidente che sia molto adirata e delusa. Lamenta di essere stata addirittura bloccata sulla pagina dell’ente. Ed in effetti, gli unici ad ottenere risposta dall’amministrazione sono coloro che spendono qualche bella parola, nessuna considerazione per i rimanenti.
Con tanto amaro in bocca e tanta vergogna, perché vi assicuro mi duole molto parlare male della mia terra e dei luoghi cari della mia vita, per dare voce a chi ha vissuto una pessima esperienza, e al contempo sollecitare un rapido intervento, almeno sulla questione accoglienza, rifiuti e bagni, che sono tre aspetti di fondamentale importanza, pubblico anche qui i commenti letti sulla pagina ufficiale del Parco, prima che spariscano del tutto. Alcuni sono di qualche mese fa, altri relativi al 2018, poco importa.
Sarebbe un bel gesto se l’ente invitasse nuovamente questi affranti turisti, scolaresche comprese, a godere dei nostri territori e delle nostre bellezze, una volta risolte le questioni relative alle comprensibili critiche da loro avanzate.
Solo allora il Progetto Vesuvio sarà davvero Grande!